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Dott.ssa Sandra Lucente

Ricercatrice di Analisi Matematica MAT/05
Università degli Studi di Bari Aldo Moro
* Dipartimento Interateneo di Fisica
 
* Piano Lauree Scientifiche di Matematica
   Dipartimento di Matematica
 
 

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SOCIETA’

La rubrica Itinerari matematici il percorso          25/7/2020

Storie di simmetrie a Giovinazzo la complessità diventa ordine

Un modello architettonico e urbanistico che ha esempi anche nei fari di Bari e Molfetta. Ma qui si scorge nel centro storico

di Sandra Lucente. Il 25 luglio del 1904, Guglielmo Marconi esce dalla stazione di Bari Centrale, alle spalle c’è un edificio più piccolo ma geometricamente non dissimile a quello attuale. È simmetrico, una cartolina di allora, come quella attuale, si potrebbe piegare facendo coincidere i battenti della porta centrale, e coinciderebbero le porte a destra su quelle a sinistra, si scoprirebbero gemelle le finestre e i severi decori bianchi su rosso. Dinanzi a Marconi c’è una folla festante, ma soprattutto ci sono giorni di attesa: la ” Marconi Wireless” l’ 8 agosto effettuerà il primo collegamento radio oltre l’Adriatico. Nella comunicazione tra la città di Bari con quella di Bar in Montenegro la simmetria non sembra completa, il mare cambia una lettera. Lo scienziato bolognese vuole invece duplicare perfettamente un messaggio. Creare il doppio senza fili. La simmetria non è più decorativa, ma diventa necessità comunicativa. Un ponte radio è un invisibile specchio tra la parola trasmessa e quella ricevuta. Si trasmetterà dalla piccola penisola di San Cataldo, non a caso attualmente nel quartiere Marconi, nei pressi del faro della città. Il faro ha una base regolare ottogonale, vi sono dunque otto assi di simmetria: un disegno della sua pianta potrebbe essere piegato in otto modi diversi perché due parti del disegno coincidano. Il massimo della simmetria si realizza nella lampada che accesa sparge infiniti raggi, infiniti assi di simmetria che danno al marinaio e al viaggiatore dell’entroterra la sicurezza di non perdersi. Dal faro si coglie l’azzurra eterna simmetria tra cielo e mare, ma anche il moderno equilibrio del ponte Adriatico. I tiranti bianchi che partono dalla grande Y capovolta sono simmetrici sia rispetto alla percorrenza del ponte che rispetto alla sua lunghezza. Un effetto che ammalia l’automobilista. D’altra parte fari sbilenchi e archi non simmetrici non si sono mai visti. Andando verso nord si trova il faro di Molfetta, con un decorato balcone di base fatto da circonferenze uguali che passano l’una dal centro dell’altra, ottenendo l’antica forma della vescica piscis, ovvero della mandorla ma anche del profilo delle barchette dei pescatori. Il luogo più ipnotico per scoprire quella simmetria di galleggiamento è sicuramente il porticciolo di Giovinazzo guardato dal camminamento sulle mura che sembrano donare il bianco centro storico a chi sta ormeggiato. Una delle porte del borgo è l’arco Traiano, una mezza vescica piscis, o se ci piace una mezza barca, che si ripete due volte poggiandosi su colonne provenienti dalla via Traiana. Simmetria da scomporre e ricomporre anche davanti alla elegante chiesa di Santa Maria di Costantinopoli. Proprio lì però si nota che vi è solo una piccola torre campanaria a sinistra e una sola nicchia a destra dell’edificio con un san Cristoforo curioso della geometria del rosone.

Nella fisica moderna è data grande importanza al concetto di rottura di simmetria, nell’urbanistica dei centri storici la simmetria violata è l’incanto di un racconto. La chiesa del Carmine per esempio edificata prima del X secolo ci appare oggi quasi inglobata nel vicino palazzo De Risis. Quale storia dei secoli ha annesso insieme ai giorni la parte destra della facciata? Il vero gioiello del paese è il suo duomo, tempio della simmetria all’interno ed esplosione di complessità all’esterno. Bisogna scegliere persino la porta di ingresso. Gli amanti della simmetria sceglieranno la facciata sul mare e troveranno il soffitto ricco di stucchi disposti in poligoni regolari, l’abside ricoperto di tele di Carlo Rosa in perfetta corrispondenza tra destra e sinistra e di fronte il pregevole organo sul portale decorato come in una composizione di Bach, gli ebanisti ne hanno decorato il contenitore con la

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stessa regola con cui il liutaio ha calcolato altezza e larghezza delle canne dell’organo: alla stessa distanza dall’asse dell’organo si trovano sempre due motivi uguali.
Gli appassionati di complessità supporranno che quello sotto il rosone sia l’ingresso principale della cattedrale di Santa Maria Assunta e con stupore si ritroveranno invece nel transetto. Allora dovranno tornare fuori oltrepassando la mezza- mandorla del portale, decoro che prosegue attorno la cattedrale in una greca di archi ogivali. Si scoprono due campanili dissimili per altezza e i capitelli tra le bifore del retro e nella cripta fieramente differenti. Il piccolo telamone che regge il rosone sembra affaticato dalla incongruente simmetria manifestata da questa ruota di pietra divisa in dodici parti. Ogni due razze si sporge una figura. Un animale a due teste suggerisce al telamone che potrebbe moltiplicarsi. Accade nella fontana dei Tritoni creata nella ampia piazza Vittorio Emanuele dal giovinazzese Tommaso Piscitelli nel 1933. Tre invisibili piani di simmetria che si intersecano sull’albero centrale, una Y tridimensionale. Ogni parte contiene un tritone e una anguilla e una conchiglia retta da due telamoni, e tante piccole conchiglie. Quindi il disegno si triplica. Quando l’acqua sgorga la fontana, una ruota di mare spande acqua in simmetria infinita. La stessa del circolare Torrione aragonese qui chiamato Tamburo. Per sentirne l’eco della storia locale, torniamo nel centro storico. Ecco sulla chiesa di San Lorenzo un bassorilievo tutto spostato a sinistra che narra il martirio, ecco Palazzo Saraceno con il suo bugnato antico che alterna quadrati a rettangoli senza attenzione alla sequenza, ecco soprattutto la meraviglia di vicoli e scale, chiostri e corti delle forme più diverse. Quanti nomi hanno cambiato questi luoghi? Che famiglia ha costruito il proprio mondo attorno alla bifora del 300? Che cosa successe per l’arrivo dei re? Certe sere di qui si vede il promontorio del Gargano, facciamo una foto, per i social pensando che le emozioni si moltiplichino. Forse non siamo ancora capaci di realizzare le simmetrie, per questa trasmissione ci servono ancora il mare, i fari, le pietre e i passi.

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Dal porticciolo all’arco Traiano fino al duomo, dove anche portoni e campanili non sfuggono alla precisa regola geometrica
k Mare e terra Le simmetrie di Giovinazzo: dal porticciolo al borgo antico con i due campanili. Nei centri storici la simmetria violata è l’incanto del racconto come dicono i sostenitori della rottura della simmetria
k I dettagli La due torri del duomo splendidamente diverse e asimmetriche.
A destra la facciata dell’importante chiesa con il rosone sotto il quale, contrariamente al solito, non c’è l’ingresso principale