Le attrezzature

– LE ATTREZZATURE OCCORRENTI –

Analizziamo le attrezzature per le VHF:

– APPARATO –
Tutti hanno un’apparecchiatura con S-meter. A questo proposito c’è da osservare che l’S-meter delle nostre apparecchiature è di
piccole dimensioni, ma considerato anche che le antenne, per ragioni di ingombro, non hanno una spiccata direttività, non dovrebbe essere un problema.Esiste anche la possibilità di modificare una vecchia apparecchiatura oppure un ricevitore dedicato. Vi sono vari esempi nel web, questo potrà essere oggetto eventualmente di futuri sviluppi.
Parlando di alimentazione si potrebbe dover far ricorso all’alimentazione esterna. A questo proposito segnalo che quasi tutti gli apparati portatili (anche se con alimentazione 12 V nominale) funzionano anche a 9,6 V, che è la tensione ricavabile da 8 batterie ricaricabili al Ni-Cd o Ni-MH- In commercio si trovano portabatterie da 4 elementi, si possono mettere in serie.
Si trovano anche (in fiera) portabatterie da 8 elementi .
Un consiglio: portatevi delle batterie di ricambio – la legge di Murphy è sempre in agguato, come fece con lo scrivente nel 1967.

– ANTENNA –
Una delle antenne più utilizzate è l’HB9CV, una 2 elementi con alimentazione degli elementi in fase opportuna, che ne fa aumentare direttività e guadagno. Alcuni esempi sono presentati sui siti:
http://www.ardf.info/tecnica/hb9cv.html
http://www.ardf.info/tecnica/i2tq/tq003.html
http://www.arisanremo.it/soci/i1bay/images/hb9cv.jpg
Un altro collega Marco IZØEHL ha costruito una due elementi Moxon, cioè con gli elementi ripiegati. E’ facile da costruire ed è molto pratica in /P (piedi…) . Per contro le prestazioni sono leggermente inferiori rispetto alla precedente.
Il progetto è stato presentato anche su RR, sul web si trovano molti riferimenti:
http://www.arisanremo.it/index.php?name=Content&pid=113
http://www2.mmae.ucf.edu/wiki/Moxon_antenna
Sul web, e anche pubblicato su RR si può trovare il progetto di una 3 elementi costituiti da un metro a nastro
http://www.theleggios.net/wb2hol/projects/rdf/tape_bm.htm
Sul sito Ariroma e’ riportata, in Italiano, l’ autocostruzione di Claudio IZØHHH, “ un metro per i 2 metri ”, anch’essa realizzata con un metro a nastro.
http://www.ariroma.it/docs/projects/ant_flex.iz0hhh.pdf

– ATTENUATORE –
Come illustrato sul sito LPCT, l’attenuazione del segnale varia fino a 70 dB dalla partenza alle vicinanze della volpe.
Il classico attenuatore a step, autocostruito, è ancora utilizzabile in VHF. Non presenta grosse difficoltà costruttive (tranne quella di fare i buchi in una scatolina metallica) e si può utilizzare anche come strumento di laboratorio, economico ma accurato.
Io ne ho costruito un fisso in uno scatolino e uno a scatti in un’altro. Nella configurazione a T anziché a Pi-greco, ad esempio per -20dB , i valori dei resistori orizzontali sono 41 ohm (2 da 82 ohm in parallelo) mentre il resistore verticale è da 10 ohm.
Si vedano il mio articolo sugli attenuatori nella sezione autocostruzione del sito Ariroma e quello di Claudio IZØHHH..
http://www.ariroma.it/docs/projects/attenuatori_rev_01.zip
http://www.ariroma.it/docs/projects/iz0hhh_attenuatore.pdf
Sono inoltri disponibili, in particolare nel surplus, vari attenuatori professionali e commerciali.
Sul sito già citato di Joe Leggio c’è un interessante e semplicissimo attenuatore passivo, costruito utilizzando alcuni connettori BNC e UHF.(PL-259).
Lavora sul principio della “waveguide beyond cutoff.”, cioè un sondino costituito da uno spezzone di filo isolato che si accoppia più o meno lascamente all’interno di una struttura coassiale.
Il disegno vale più di mille parole:
http://www.theleggios.net/wb2hol/projects/rdf/p_atten.htm
Un altro tipo di attenuatore è quello “attivo” o “a Shift” cioè un mixer a diodo che sposta di circa 1MHz il segnale ricevuto, e la cui intensità si può variare dosando opportunamente il segnale emesso dall’oscillatore locale. Lo schema è visibile sempre sul sito LPCT.
In luogo del quarzo da 1 MHz, che è costoso in quanto utilizzato nei calibratori, si potrebbe usarne uno da 2 MHz, più economico, visto che i nostri Rx sintonizzano generalmente fino a 148 MHz.
http://www.ardf.info/tecnica/attasfas.html
http://www.theleggios.net/wb2hol/projects/rdf/p_atten.htm
http://www.hamradioindia.org/circuits/fox_hunt.php
Un altro sistema, suggerito da un altro esperto cacciatore di “lungo corso” Roberto IØBLA, è quello di sintonizzare la 3a armonica del TX volpe, (cioè in 432 MHz) che di norma dovrebbe essere almeno 40 dB inferiore al segnale in fondamentale.
Roberto, che ringrazio, mi ha anche detto di aver disponibile un Tx con filtro passa-basso che attenua la terza armonica 82 dB. Questa è un’altra soluzione che potremmo adottare evitando probabilmente anche l’uso del misuratore di campo.

– MISURATORE DI CAMPO –
Arrivati vicini alla volpe, se questa è nascosta e l’S-meter del nostro Rx arriva a fondo scala, occorre utilizzare il misuratore di campo.
Nelle radiocacce a piedi, con “volpi” di potenza inferiore ad 1W, si e’ visto che non c’è bisogno del misuratore di campo, utile invece nell’ultima fase di quelle in macchina (ad esempio a Terni dove il Tx e’ da 4 W e non c’è attenuatore che tenga).
C’è da dire che le norme IARU, che privilegiano gli aspetti “atletici” rispetto a quelli radiotecnici, prevedono di installare bandiere o cartelli in prossimità della volpe, per cui potrebbe anche non essere necessario, in quanto la preda si vedrebbe. Per completezza segnalo una costruzione del misuratore di campo classico, cioè con diodo rettificatore e successivo amplificatore in continua:
http://www.ardf.info/tecnica/i2tq/tq004.html
Lo stampato per questo misuratore, realizzato da Roberto IZØCKM, e’ descritto nel nostro sito Ariroma – autocostruzione all’indirizzo:
http://www.ariroma.it/docs/projects/misuratore_campo.pdf
Il collega IØBLA ha realizzato un misuratore di campo con preamplificatore R.F., in questo modo si aumenta la sensibilità superando la soglia del diodo raddrizzatore.
Lo schema di questo misuratore e’ pubblicato nella sezione autocostruzione del nostro sito Ariroma all’indirizzo:
http://www.ariroma.it/docs/projects/mis_campo_i0bla.pdf
Segnalo inoltre un particolare amplificatore logaritmico integrato l’AD8307, che oltre all’uso nel misuratore di campo, può essere utilizzato come strumento di laboratorio (avendo una risposta fino a 500MHz ) per molte applicazioni quali misure su filtri, antenne, oscillatori.
Personalmente riterrei che valga la pena di investire un po’ del proprio tempo costruendo un apparecchio che può servire in altre occasioni (così come per gli attenuatori).
Conviene montare l’amplificatore vero e proprio in uno scatolino con connettori, a cui si collega in ingresso l’eventuale circuito accordato, in uscita un microamperometro ( vanno bene quelli economici del tipo V-U meter) con in serie un potenziometro da 10-100 k ohm, oppure un multimetro digitale.
Non sono necessari altri circuiti integrati in uscita, come ha dimostrato lo stesso IØBLA in un recente articolo su RR 1/2008. A mio giudizio conviene di utilizzare la versione a montaggio tradizionale (DIL) e non quella SMD che richiede uno stampato e attrezzature particolari per il montaggio. L’unico problema è il costo, non proprio economico (circa 20 euro) dell’integrato e la reperibilità.Si trova comunque dai distributori per corrispondenza, se interessa si potrà fare un ordine di gruppo.
http://www.ardf.info/tecnica/misdigi.html
http://www.arrl.org/qex/020506qex003.pdf
http://www.w1ghz.org/new/portable_powermeter.pdf
http://www.analog.com/UploadedFiles/Data_Sheets/AD8307.pdf

liberamente tratto dal sito Ariroma “ il Bigino” della RadioCaccia a cura di IØXJ – Giovanni Paternostro